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Itinerario "Anello degli Alpeggi di Rima" (Rima S. Giuseppe)



Descrizione:
Questo itinerario ad anello interessa una porzione del territorio rimese protetta dal Parco Naturale Alta Valsesia e si snoda in un anfiteatro con costante vista sulla valle accompagnando il visitatore a scoprire un altro aspetto della storia di Rima: quello del legame con la cultura pastorale. Il sentiero ha inizio appena dietro il paese. Per raggiungere la partenza seguire il segnavia GTA, direzione Alagna. Giunti al bivio tra i sentieri n. 96 e 92, seguire il segnavia 92. La prima parte dell’itinerario attraversa una vegetazione arbustiva composta da piante pioniere fino a giungere all’alpe Lanciole di sotto a 1710 metri. In estate è il primo alpeggio in cui sostano i pastori. Proseguendo sul sentiero n. 94 si arriva a 1937 metri dell’alpe Lanciole di sopra. Qui saltano all’occhio una serie di cinque baite a schiera, addossate le une alle altre a protezione delle quali si trova un paravalanghe. Questo modello architettonico, unico in Valsesia, ha permesso di risparmiare nell’utilizzo di materiale da costruzione. Poco a monte due eleganti baite anch’esse protette da due sorprendenti paravalanghe costruiti con grosse pietre. Da qui si prende il 92b per l’alpe Lavazzei attraverso un sentiero che in tarda primavera-estate è un tripudio di colori: rododendri, ginepri e salici nani. Ad una quota di 1943 metri ecco l’alpe Lavazei dove i pastori salgono con il bestiame per utilizzare i pascoli estivi. I derivati del latte qui prodotti possono essere acquistati direttamente dai produttori. In questi pascoli l’uomo interviene ancora con pratiche colturali quali l’eliminazione delle specie infestanti e la fertirrigazione. Si ricomincia il cammino con il sentiero n. 92 verso l’alpe Brusiccia sempre ad una quota di 1943. Qui troviamo traccia di uno dei più antichi insediamenti della valle. Sotto la baita più in basso parte il sentiero n. 91 diretto all’alpe Vallezoo. Questo tratto è stato in parte scavato nella roccia e reso più agevole a fine ‘800 da uno degli impresari rimesi legati al Marmo artificia. Prima della salita che porta all’alpeggio si incontra la piccola cappella dedicata alla Madonna della neve. Con i suoi 2167 metri l’alpe Vallezoo è il più alto della valle ancora utilizzato dall’uomo come pascolo alto e anche qui è possibile acquistare in loco gli ottimi prodotti caseari. Come nelle precedenti tappe si può osservare con quale maestria gli artigiani locali abbiano lavorato la pietra da costruzione. Pochi muniti a piedi ed è possibile fare una pausa presso il rifugio del Parco all’alpe Vallè di sopra. Da qui comincia la discesa con il sentiero n. 91a , uscendo solo un pochino dal tracciato e seguendo il 91b ci si trova di fronte a sorprendenti costruzioni megalitiche il cui utilizzo non è ancora chiaro chiamate “Antiche dimore”: sono la testimonianza più antica della presenza dell’uomo in questa valle. Si torna poi, sul primo percorso continuando la discesa che conduce alla piana dell’alpe Vallè di sotto a 1746 metri prima stazione di transumanza per i pastori diretti al Vallèzoo. Su un grosso masso che sovrasta l’alpeggio sono ben visibili numerose coppelle ed impronte piediforme scavate nella roccia e collegate tra loro da canaletti di scolo, forse altare per riti propiziatori. Si racconta che la notte da Rima si vedessero i fuochi accesi sul masso. Riprendendo a scendere si raggiunge l’alpe Valaracco, l’ultima sosta prima di arrivare in paese che da qui dista circa 15 minuti.