PERCORSI RIMASCO LA DORCA TREKKING AGEVOLE ADATTO A TUTTA LA FAMIGLIA LA DORCA TEMPO DI PERCORRENZA: 40min. DIFFICOLTA’: agevole DISLIVELLO: 280 m IL sentiero per la Dorca si diparte dalla carrozzabile della Val d'Egua, 1,5 km a monte di Rimasco, dove si trova un posteggio con l’imbocco della mulattiera (CAI n. 367). A lato del posteggio è ancora osservabile il sedime di una antica segheria attiva fino agli anni Cinquanta del ‘900, alimentata da una roggia derivata dal Torrente Egua. L’edificio era probabilmente utilizzato in passato come mulino. La mulattiera sale entro un bosco di faggi, raggiunge e supera una azienda agricola, fino ai prati del Montù (1060 m), insediamento abitato fino agli anni Ottanta. A nord della frazione prosegue un sentiero che sale alla Dorca; sul bordo del terrazzo naturale è presente una cappella con struttura tipica degli edifici tardo medievali (facciata chiusa da una grata lignea, con una porta bassa e di piccole dimensioni). Il percorso perimetra il terrazzo prativo, dal cui margine meridionale si scorge Rimasco con il suo lago. Sull’opposto versante della valle è invece osservabile il terrazzo idrografico con la frazione Priami. La mulattiera lastricata prosegue inerpicandosi sulla parete rocciosa.Questo tracciato, più breve ma impervio,oggetto di manutenzione ordinaria nel 1902, è ancora oggi denominato stràa Nova,(o via del camoscio) nonostante la sua costruzione debba risalire almeno ai primi del Settecento. In corrispondenza del gir grand si separa dalla strada un altro percorso che descrive un giro che si addentra nel Vallone del Riale, più lungo ma meno ripido, utilizzato per condurre alla frazione gli animali, denominato stràa veggia (o via della lumaca). Al termine dell’erta salita si raggiunge il vasto pianoro che ospita la Dorca (1272 m). La località è citata per la prima volta come Alpis Dorghazie tra le coerenze dell’Alpe Ragozzi in un doc. del 1420. Al margine sudorientale dell’abitato troviamo l’edificio più antico della frazione, infatti compare già in un documento del primo ’500. La costruzione, di tipo walser, si sviluppa su tre piani; presenta un basamento di pietra separato da una intercapedine di circa 60cm dalla sovrastante parte lignea, in tronchi grezzi, che sul lato a monte raggiunge direttamente il piano campagna. Il piano terra, costituito da una struttura in muratura relativamente bassa, era adibito a stalla. L’intercapedine è realizzata mediante tre file di tre pilastri svasati (cunei), appoggiati sU un’incastellatura di tre travi e sostenenti le tre travi longitudinali su cui poggia il block-bau. Tale struttura è diffusa a Gressoney,Issime e in altre località della Val d’Aosta da fine Trecento a fine Cinquecento. Nel 1985 l’edificio è stato parzialmente restaurato da parte della commissione “Montagna antica montagna da salvare” del CAI di Varallo. Attualmente è saltuariamente utilizzato con funzione rurale. Un’altra casa di grandi dimensioni (al palass), con corte chiusa, presenta resti di affreschi più recenti al primo e al secondo piano della facciata e nell’appendice a sinistra. Al centro della frazione è ubicato l’oratorio di S. Grato, dalle classiche linee seicentesche; due cappelle sorgono invece ai margini della frazione: il Chiesetto di Santa Maria (margine meridionale, dove sboccava una vecchia mulattiera da Rimasco) e il Chiesetto della Madonna (margine settentrionale all’imbocco della stràa veggia. Alle spalle della frazione risale il sentiero n. 367 che giunge ai pascoli delle alpi Casarolo, Selletto e Castello, attualmente abbandonati. A monte delle alpi il sentiero raggiunge la Colma Drosei (1930m) da cui si può scendere in Val Cavaione (Boccioleto) oppure risalire alla Cima Castello(1985 m).